Quella del 2021 sarà un’estate che ricorderò a lungo per tutte le belle occasioni di visitare il mio Abruzzo.
Di recente ho avuto la possibilità di esplorare l’area intorno a Roseto (in provincia di Teramo) grazie ad un progetto di valorizzazione turistica promosso da Abruzzo BNB, la più grande e rappresentativa associazione di bed & breakfast di qualità in Abruzzo. L’Associazione ha lo scopo di sostenere un’ospitalità genuina e familiare fondata sull’autenticità, sulla tipicità, sullo stretto legame con il territorio e la cultura di appartenenza, sulla salvaguardia della tradizione e sull’entusiasmo nel rapporto umano.
Le strutture associate si assumono l’impegno codificato nella Carta dell’Ospitalità, attraverso precisi parametri da rispettare in fatto di qualità, cura della struttura e della preparazione della prima colazione, nonché condividere ed uniformarsi al principio dell’accoglienza familiare, utilizzando parte della propria abitazione e avvalendosi della normale organizzazione della propria famiglia.
Grazie alla collaborazione con Lucia Simioni, presidente di Abruzzo BNB, ho trascorso due giorni meravigliosi seguendo un percorso studiato ad hoc che mi ha fatto scoprire un territorio pieno di sorprese.
Pronti a scoprire le tappe del mio viaggio?
La sistemazione a Roseto: B&B Luci A’mmare
La mia casa è stata il B&B Luci A’mmare, una struttura a gestione familiare sul lungomare di Roseto.
Da dove nasce il nome Luci A’mmare? Il nome del B&B comprende quello della sua proprietaria, Lucia appunto, ed evoca allo stesso tempo le luci delle lampare e delle paranze che nel buio della notte si dirigono al largo per la pesca. Queste imbarcazioni locali si ammirano proprio dal terrazzo della struttura!
Lucia Simioni e suo marito Fernando accolgono i loro ospiti dal 2008 offrendo un servizio attento e curato nei minimi dettagli. Il B&B è stato ricavato da una grande casa di famiglia che si sviluppa su due piani ed è circondato da 350 mq di giardino. Ci sono 3 camere matrimoniali ognuna con bagno privato, balcone e aria condizionata, tutte molto spaziose e arredate con mobili d’epoca originali in stile anni ’50. Il piano rialzato, accessibile dall’ingresso tramite una scenica scala in marmo, comprende un ampio salone-tv-biblioteca con grandi vetrate che lo collegano al terrazzo vista mare.
Il B&B è nel complesso molto elegante ed è personalizzato con opere d’arte raccolte negli anni dalla proprietaria, il tocco di classe è il bellissimo pianoforte a coda nel salone. La struttura offre wifi gratuito, parcheggio interno e assistenza per la prenotazione di attività, tour e visite guidate. Ho apprezzato l’ottima colazione servita ogni mattina sul terrazzo e l’accoglienza calorosa dei proprietari. Nei pressi della struttura ci sono molti ristoranti, trattorie e stabilimenti balneari attrezzati.





Alla scoperta della Riserva del Borsacchio, del Frantoio Montecchia e del giardino officinale di Filippo Torzolini
La prima tappa del mio tour è stata la visita guidata della Riserva Naturale del Borsacchio, un’area protetta istituita nel 2005 che si estende anche nella fascia collinare. La Riserva del Borsacchio è uno dei pochi tratti incontaminati della costa abruzzese e si trova nel territorio del Comune di Roseto e comprende circa 1100 ettari, si tratta di una zona di rara bellezza che costituisce una vera risorsa naturalistica. Assieme a Marco Borgatti e Angelica Spinosi, due delle guide ufficiali della riserva, abbiamo ammirato l’area dunale e la sua ricca flora, in alcuni periodi dell’anno è visibile il rarissimo Giglio di Mare. Dopo molti anni sono tornati a nidificare i fratini, per questo motivo è raccomandato di attenersi alle regole di comportamento quando si approccia la riserva, in particolar modo rispettando l’ambiente circostante e tenendo i cani al guinzaglio.





Parte della riserva è occupata dalla Cantina Mazzarosa, una storica azienda vitivinicola nata nel periodo della creazione del Regno d’Italia. La tenuta si estende complessivamente su 540 ettari, di cui 37 sono superficie vitata: da qui provengono le uve dei tre vitigni tipici dell’Abruzzo, il Montepulciano, il Trebbiano e il Pecorino, e di vitigni internazionali come il Cabernet Sauvignon.
Dopo aver ammirato un imponente olivo centenario siamo saliti su Colle Magnone, una splendida collina con vista panoramica sul mare e sulle dolci colline circostanti. Abbiamo fatto tappa all’antica Fonte dell’Accolle e nel borgo di Montepagano, il nucleo originario della città di Roseto.
A pranzo sono stata ospite di Siamo alla Frutta, uno dei locali più trendy del litorale rosetano, in cui mi è sembrato di essere atterrata per sbaglio alle Hawaii. La struttura offre piatti realizzati con il pescato del giorno, ottime e rinfrescanti insalate, dessert fatti in casa. Ivan e il suo giovane staff sono molto premurosi e coccolano letteralmente gli ospiti, scambiando una parola con tutti e sempre col sorriso. Il mio piatto preferito? Gnocchi allo scoglio!





La giornata è proseguita presso il Frantoio Montecchia a Morro d’Oro, azienda che nasce nel 1996 nel cuore della valle del Vomano. Gennaro Montecchia, il fondatore, e sua moglie Mina decidono di dare nuova vita ad un vecchio frantoio: è l’inizio di una storia animata dall’amore per l’olio d’oliva e dall’entusiasmo per la sperimentazione delle tecniche produttive, una vera rivoluzione tecnologica nel mondo dell’Extra Vergine di alta qualità. Oggi il Frantoio Montecchia è un punto di riferimento per consumatori, ristoratori, agricoltori e appassionati di olio, un luogo di incontro, di assaggio e di studio.
Presso l’azienda è possibile degustare i buonissimi oli tra cui quello di sole olive Tortiglioni, una varietà molto rara recuperata da Gennaro: l’olio “Tortiglione 3” è di un intenso colore verde smeraldo, ha un profumo fortemente erbaceo ed è amaro e piccante allo stesso tempo. Per chi non amasse i sapori forti “Classico 22” è l’olio perfetto, creato da una sapiente miscela di olive di diverse varietà (Leccino, Dritta, Frantoio e Tortiglione), dal colore verde-oro, dal profumo fruttato e dal gusto armonico.
Si possono organizzare visite guidate in frantoio e negli oliveti (anche a bordo di una vecchia campagnola!), partecipare a lezioni di yoga o svolgere altre attività tematiche all’aperto. L’azienda produce anche una piccola linea di cosmetici, eccezionale la crema corpo a base di olio d’oliva e latte d’asina dalle proprietà lenitive, ottima come doposole.





Nel pomeriggio ho visitato l’azienda agricola “Giardino Officinale” di Filippo Torzolini ubicata a Morro d’Oro in frazione Propezzano, un luogo senza tempo dove i colori e i profumi sono incredibili. Dal 1986 Filippo e sua moglie Antonella producono piante officinali, aromatiche, medicinali e da essenza con metodi completamente biologici ed ecosostenibili, nel pieno rispetto dell’ambiente circostante. Oltre alle piante, si coltivano anche cereali di varietà autoctone (tra cui il grano duro ‘Saragolla’ e ‘Granone’), un piccolo vigneto, un frutteto e un oliveto.
L’azienda include un ben tenuto giardino botanico dimostrativo dove è possibile conoscere – attraverso visite guidate – le centinaia di varietà di erbe appartenute alla cultura contadina e alla storia della civiltà mediterranea, oggi rivalutate sia culturalmente che scientificamente. Non c’è malanno o dolore che non possa essere guarito con le piante, per questo il Gardino Officinale vuole recuperare le nostre radici e divulgare gli antichi saperi alle future generazioni. Nel piccolo shop è possibile acquistare tutti i prodotti officinali ma anche pasta, vino e olio.





L’Abbazia di Propezzano e la leggenda del corniolo
Dopo questa rigenerante esperienza tra le erbe, ho raggiunto in pochi minuti l’Abbazia di Propezzano, un gioiello romanico appartenuto ai monaci benedettini. L’edificazione della chiesa, secondo la tradizione, nasce dal miracolo dell’apparizione della Madonna avvenuto in questo luogo il 10 maggio 715. Malgrado non siano state ritrovate fonti medievali e lo smarrimento delle carte dell’abbazia, la narrazione dell’evento miracoloso è stata tramandata dalla lunga iscrizione quattrocentesca affrescata, ancora oggi parzialmente leggibile sulle parti d’intonaco rimaste, nella porzione di muro sopra al portale d’ingresso dipinta per volere del canonico atriano Andrea Cerone.
L’iscrizione narra della sosta di tre pellegrini tedeschi, definiti “archiepiscopi magni“, che qui si fermarono per riposare sotto un piccolo albero di corniolo durante il viaggio di ritorno dalla Terra santa. Essi avevano assicurato ai rami della pianta i loro cavalli e appoggiato le borse in cui trasportavano alcune reliquie prese in Palestina. Poco dopo l’albero iniziò a crescere rapidamente sollevando verso l’alto le loro bisacce, e questi, nonostante i numerosi tentativi, non riuscirono a riappropriarsene dovendovi rinunciare e continuare ad osservarle, increduli, appese e irraggiungibili sui rami.





Stupiti e intimoriti dall’accaduto si raccolsero in preghiera chiedendo a Dio una spiegazione del prodigio. Si narra che furono presi da un sonno immediato e che si manifestò loro in sogno la Madonna chiedendo che in quel luogo fosse edificata una chiesa. Appena svegli iniziarono a costruire un altare ai piedi della pianta di corniolo. La pianta si riabbassò e consentì loro il recupero delle borse. Il ricordo dell’evento è stato ulteriormente illustrato nei dipinti della fine del Quattrocento all’interno della chiesa e negli affreschi seicenteschi del chiostro dell’abbazia.
Pochi sanno che nei vigneti dell’abbazia si producono oggi anche degli ottimi vini.
La giornata è terminata con una cena al tramonto presso Il Cuciniere sulla spiaggia di Roseto. Ottimo pesce fresco, atmosfera rilassata e vista impagabile sul litorale sabbioso. Deliziosa la frittura di paranza dell’Adriatico!





Scerne di Pineto e il suo tesoro botanico sconosciuto
Il secondo giorno ho avuto la possibilità di visitare la spiaggia di Scerne di Pineto, un litorale di ciottoli con un mare corallino, costeggiato da una bella pista ciclabile. Ero già stata qui lo scorso anno ed ero rimasta colpita dall’aspetto quasi “abbandonato” di questo posto: mi sono ricreduta e sono felice di aver scoperto un luogo assolutamente unico grazie alla guida ambientale Anna Pavone. Anna fa parte dell’associazione Paliurus che promuove un turismo lento ed ecologico alla riscoperta delle bellezze artistiche, storiche e naturali della costa abruzzese.
Tra i progetti dell’associazione c’è il Cammino dell’Adriatico, il percorso ciclopedonale che unisce Venezia a Brindisi sul tracciato dei pellegrini che si recavano in Terra Santa. Il tratto abruzzese è di circa 140 km ed è percorribile a piedi seguendo la mappa creata appositamente per rendere il tratto fruibile dai turisti. Se sognate di fare questa bellissima esperienza (peraltro in modalità sostenibile) potete iniziare da qui.
La mattinata nella spiaggia di Scerne di Pineto è trascorsa tra decine di specie botaniche tra cui lo stupendo Papavero Giallo delle Spiagge (Glaucium Flavum), l’Eringio di Mare (Eryngium Maritimum), il Finocchio Spinoso (Echinophora Spinosa) e la Carota Selvatica (Daucus Carota), qui e là cespugli di liquirizia, varietà molto diffusa nell’area teramana. L’associazione Paliurus assieme ad altre associazioni cittadine sta lavorando per trasformare questo luogo in un giardino botanico sul mare, con l’obiettivo di tutelare un tratto unico di costa a beneficio del territorio e delle future generazioni.





A pranzo sono state ospite de Le Caique a Scerne di Pineto, un ottimo ristorante di pesce con una vista impareggiabile sul mare Adriatico! Servizio curato nei minimi dettagli, pesce freschissimo e una ricca carta dei vini. Imperdibile la Chitarrina allo Scoglio.





I Calanchi e la Atri che non ti aspetti
Da Scerne di Pineto in 20 minuti di auto si raggiunge la città di Atri, nota per i suoi Calanchi e la produzione di liquirizia. Prima di raggiungere il centro storico mi avventuro verso la Riserva Regionale Calanchi di Atri, incurante del caldo e del sole che picchia forte: non ero mai stata in questo posto e la curiosità era davvero tanta!
La riserva è visitabile a piedi, in bicicletta o a cavallo attraverso diverse escursioni di lunghezza, durata e difficoltà variabili. Ho scelto di percorre il tratto che in circa 40 minuti a piedi porta nel punto panoramico dove è possibile ammirare l’imponenza dei calanchi, non senza qualche vertigine.
Nella riserva è possibile prenotare visite guidate e partecipare a sedute di yoga con aperitivo al tramonto.





Tornando verso il centro storico, l’Associazione CulTurà e l’eccellente guida Elisa mi hanno accompagnato in un insolito tour a piedi dedicato alla “Atri Autentica”. Il percorso di circa 3 ore si snoda tra vicoli nascosti e stradine secondarie che solo i locali conoscono: la città, a parte l’imponente Duomo, offre una miriade di chiese, dimore signorili, cortili privati e palazzi storici di una bellezza davvero sorprendente. CulTurà svolge diversi tour di Atri tra cui quello sotterraneo o notturno (ideale nelle calde giornate estive), su richiesta è possibile organizzare un aperitivo al tramonto, da gustare nel fresco di un giardino privato.





Silvi Alta: la terrazza vista mare più bella d’Abruzzo
Siete mai stati a Silvi Alta? Si tratta di un borgo arroccato su un’altura vista mare, per me la terrazza più bella d’Abruzzo: il paese si gira a piedi ed offre scorci meravigliosi ad ogni angolo. Piena di turisti in ogni stagione, Silvi offre diversi ristoranti, osterie e street food per soddisfare qualsiasi palato. Noi abbiamo scelto la Taverna Ferretti, uno dei locali storici della città e punto di riferimento per chi ama la cucina marinara abbinata a piccole innovazioni. La chef Ginevra Binni prepara piatti della tradizione con l’aggiunta di tocchi creativi che danno soddisfazione sia alla vista che al palato.





L’itinerario raccontato in questo post è di 2 giorni e prevede almeno 1 pernottamento. E’ indispensabile muoversi con l’auto, in alternativa la bicicletta elettrica è un ottimo compromesso vista l’alternanza di tragitti pianeggianti e collinari. Nel periodo estivo occorre dotarsi di riserve idriche, crema solare, cappello e scarpe comode; ovviamente il costume da bagno è necessario se prevedete delle soste in spiaggia!
Ringrazio l’Associazione BnB Abruzzo e la sua presidente Lucia Simioni per la bellissima opportunità: raccontare l’Abruzzo è sempre un piacere ma anche una grande responsabilità verso chi, in questa terra, ci ha creduto e continua ad investire risorse ed energie.
Un grazie di cuore a tutti gli operatori che ho conosciuto durante il mio itinerario e che non si sono mai risparmiati in gentilezza e ospitalità. L’Abruzzo migliore siete VOI!

Mio Teramo…tutti cose e luoghi belli.
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