Terre della Baronia: scoprire l’Abruzzo a passo d’asino con i tour di Gira e Rigira

Quando si sceglie un percorso di viaggio piuttosto che un altro esiste sempre una motivazione, più o meno nota. Le ragioni possono essere mille e tutte ugualmente valide, quasi sempre dettate da uno stimolo emozionale: spesso qualcosa cattura la nostra attenzione e ci fa arrivare proprio in quel posto.

Le Terre della Baronia, ubicate nell’area meridionale del Gran Sasso, rappresentano il nucleo di quella che nel basso Medioevo era conosciuta come la “Baronia di Carapelle“, un insieme di borghi pittoreschi immersi in una natura brulla e aspra, rimasta per lo più intatta fino ad oggi. Il distretto comprende i villaggi di Barisciano, Calascio, Rocca Calascio, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio, Castel del Monte, Santo Stefano di Sessanio ed ha conservato più di altri la sua fisionomia originaria.

Lo splendido borgo mediceo di Santo Stefano di Sessanio è senza dubbio il fulcro delle Terre della Baronia ma non è da meno Calascio con le sue caratteristiche case-torri, dominate dall’antica Rocca ovvero la fortificazione più alta e spettacolare dell’intero Appennino centrale. E ancora Castel del Monte, patria della tradizionale transumanza, Castelvecchio Calvisio del quale è tuttora riconoscibile l’antico impianto ellittico, e il borgo fortificato di Carapelle Calvisio.

Attraversare oggi queste terre significa compiere un viaggio a ritroso nel tempo: i borghi arroccati sui monti con le loro atmosfere incantate raccontano di tempi antichi, di greggi e armenti, di una civiltà passata ma ancora tremendamente moderna. Viaggiare attraverso le Terre della Baronia è un’esperienza profonda, che lascia il segno.

Viaggiare a passo d’asino

Sono state varie volte in questi borghi ma ho voluto viverli in maniera differente, a passo d’asino, accompagnata dagli splendidi animali di Gira e Rigira, un operatore turistico locale fondato da Luigi e Chiara. Compagni nella vita e soci in affari, i due hanno dato vita a degli itinerari unici in Abruzzo, dove la presenza degli asini aggiunge valore ad un percorso già di per sé spettacolare a livello paesaggistico.

Gli asini sono animali docili e gentili, sono compagni di viaggio affidabili e prudenti ma anche molto curiosi: entrare in sintonia con loro richiede una grande apertura mentale, è necessario andare oltre gli stereotipi ed avere una certa flessibilità. Pazienza e fermezza aiutano ad interagire velocemente con gli asini e ad apprezzarne pienamente la compagnia. Condurre un asino è un lungo lavoro di conoscenza, uno scambio reciproco basato sulla fiducia che va costruita a poco a poco, senza fretta.

Una volta in sintonia, camminare a fianco di un asino si rivela un’esperienza piacevole e costruttiva, posto che non si vada di fretta e non si tenti di spingere l’animale oltre i suoi limiti. E’ bene tenere a mente che gli asini sono animali abitudinari e vengono considerati testardi perché non reagiscono bene alle novità. Hanno bisogno di tempo per valutare ogni situazione, e metter loro fretta nel tentativo di smuoverli non serve a nulla.

Casa Lady Hawke

La base del mio itinerario è stata Casa Lady Hawke, una struttura ubicata nel borgo di Santo Stefano di Sessanio, gestita dagli stessi proprietari di Gira e Rigira. E’ composta da 2 appartamenti rinnovati di recente, ciascuno con due camere, bagno e soggiorno con angolo cottura, arredati con semplicità e gusto.

A pochi passi dalla casa si trovano un ristorante vegetariano e un’area parcheggio, il borgo di Santo Stefano di Sessanio è raggiungibile da qui a piedi. Tra le varie attività disponibili consiglio una visita alla Casa del Tombolo Aquilano dove è possibile ammirare antichi merletti ed acquistare gioielli fatti a mano. Per il ristoro immancabile una sosta da Ovino, il suo formaggio marcetto è S-T-R-E-P-I-T-O-S-O! Per fare scorte di prodotti tipici recatevi dall’Azienda Agricola V. Ciarrocca dove troverete legumi, olio, pasta. farine e tante altre bontà tutte a km 0.

Una curiosità: a Santo Stefano di Sessanio tutte le insegne delle botteghe sono realizzate in legno da un artista locale!

Giorno 1: Trekking someggiato del borgo di Santo Stefano di Sessanio

All’arrivo a Santo Stefano di Sessanio, c’è stato il briefing di presentazione degli asini. Gli animali hanno bisogno di conoscere gradualmente i loro compagni di viaggio quindi in questa prima fase ci si limita ad osservarli nel loro ambiente, ci si avvicina con cautela e delicatezza, si entra pian piano in confidenza con loro. Sapevate che gli asini amano stare in compagnia e quando si sentono soli ragliano chiamandosi a vicenda?

Dopo aver strigliato il pelo, pulito gli zoccoli, messo la sella e il basto si parte per un village trek, un percorso someggiato nel borgo di Santo Stefano di Sessanio con l’obiettivo di prendere confidenza con gli animali e imparare a condurli. A differenza del cavallo, l’asino non è portato a scavalcare gli ostacoli o a lanciarsi al galoppo negli spazi aperti. Se si tenta di spingere un asino a fare queste cose, se ne starà immobile e non si sposterà di un millimetro!

E’ buona norma provare a condurre diversi asini per trovare quello più adatto alla nostra personalità. Innanzitutto bisogna considerare il sesso dell’animale che, come per i cavalli, influisce notevolmente sul temperamento: ad esempio gli asini castrati tendono ad avere un carattere mite e sono adatti per buone cavalcature; le asine sono tranquille e facilmente addomesticabili; i maschi non castrati, generalmente, sono troppo bizzosi per essere cavalcati o condotti.

La pazienza è una dote fondamentale quando si conduce un asino, bisogna comprendere la personalità dell’animale in modo da lavorare in squadra e far sì che la cavalcata risulti un’esperienza piacevole per entrambi. Se non si è pazienti, è bene scegliere un asino particolarmente ricettivo ai comandi.

La cosa più importante da sapere è che non si dovrebbe comandare all’animale di fare qualcosa che non vuol fare; se non avanza, meglio cercare di convincerlo con le buone piuttosto che usare la forza. Per far capire all’animale quello che si vuole da lui, vengono solitamente usati comandi verbali e non verbali come i segnali con le mani. Mai urlare o fare rumori molesti in presenza di un asino perché potrebbe spaventarsi.

La Locanda sul Lago

La prima giornata del tour tra le Terre della Baronia si è conclusa con una cena semplice e al tempo stesso raffinata per i suoi sapori genuini presso la Locanda sul Lago. La struttura offre camere con ristoro, un bel giardino e un’area attrezzata per pic-nic ed eventi all’aperto. Imperdibili i ravioli di ricotta di capra e pecora al sugo semplice!

Giorno 2: Trekking someggiato Santo Stefano di Sessanio – Calascio

Dopo aver preso confidenza con gli asini, il secondo giorno è stato dedicato completamente al trekking alla scoperta di Calascio. Il borgo è famoso per la sua imponente Rocca fortificata, la più alta degli Appennini (circa 1400 mslm), che si staglia nella sua maestosità e domina il paesaggio circostante.

Raggiungere la Rocca attraverso un sentiero di montagna è un’esperienza quasi mistica dove fatica e sudore sono ampiamente ripagati quando, all’ultima curva, appaiono Rocca Calascio e la Chiesa di Santa Maria della Pietà. Il percorso è impegnativo e richiede una buona preparazione fisica, a tratti il sentiero si restringe e occorre dosare bene le forze per condurre gli asini. In alcuni punti la salita è particolarmente faticosa ma se si stabilisce una buona connessione con gli animali questi ci aiutano a tenere il passo (non dimentichiamo che l’asino è particolarmente adatto in questi ambienti!).

Bottega Chiù Tessitura Calascio

Nel borgo di Calascio c’è una piccola bottega di tessitura, dove Valeria ci accoglie come se fossimo amici di lunga data. Seduta a terra, quasi a rimarcare il legame con quei sassi atavici, di lei mi stupisce l’estrema pacatezza con cui racconta una scelta di vita che facile non lo è stata per niente. Dallo studio delle erbe tessitorie alla preparazione delle tinte, passando per la tessitura, la sua vita è tutta basata sulla ricerca.

Tingere lane e stoffe è un’alchimia magica, una connessione profonda con la natura e i luoghi circostanti, che si mostrano generosi quando li si approccia con rispetto. Costruire una vita e un’attività lavorativa in borghi come Calascio è una sfida continua con se stessi, una prova di grande coraggio ed estrema disciplina.

Museo del Gioiello d’Abruzzo Calascio

Il Museo del Gioiello d’Abruzzo dei maestri orafi Verna si trova nel borgo di Calascio, si tratta di un museo privato visitabile solo su prenotazione contattando i proprietari. Il museo comprende 5 sale: la sala degli ornamenti, due sale degli amuleti, la sala del “Cherubino” e degli abiti tradizionali, il laboratorio orafo. Se vi incuriosisce la storia dei gioielli tradizionali abruzzesi leggete il post di Mrs Curiosity, ne rimarrete affascinati.

Castelvecchio Calvisio

Il borgo medievale di Castelvecchio Calvisio, posto su di un colle a 1067 metri, si affaccia e domina la splendida Valle del Tirino. La forma ellittica dell’abitato rendono questo luogo unico nel suo genere: l’impianto medievale di tipo cardo-decumanico (forse di origine romana) è a forma ovoidale e presenta una cinta muraria munita di torri quadrangolari rompitratta. Castelvecchio Calvisio è noto per essere uno dei centri meglio conservati della zona.

Imperdibile la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista ovvero la chiesa principale, edificata dai Piccolomini nella seconda metà del XV secolo. L’interno è a due navate con decorazioni barocche, simboli bernardiniani, statue lignee del XV-XVII secolo, croci processionali, ostensori e reliquiari di scuola sulmonese e le feritoie dell’ex palazzo fortificato in facciata

Adonis Bar Ristoro Camere

A Castelvecchio Calvisio ho soggiornato presso Adonis Bar Ristoro Camere, una struttura ricettiva che offre due stupende camere dotate di tutti i comfort e una ristorazione di ottimo livello. La mia era la camera Ulivo con una gigantografia di un vecchio albero di olivo che concilia il sonno in modo incredibile! La chicca imperdibile: a colazione chiedete la loro torta di mele e amaretti preparata in casa, non potrete più farne a meno.

Estella Canziani

L’itinerario descritto in questo post è liberamente ispirato al libro “Through the Apennines and the Lands of the Abruzzi: Landscape and Peasant Life” pubblicato a Londra nel 1928 da Estella Canziani. La giovane antropologa, intellettuale e artista inglese visitò alcune località dell’Abruzzo aquilano nell’agosto 1913, regione all’epoca conosciuta solo da pastori e briganti. Nel suo volume riporta fedelmente la sua esperienza trascorsa nei paesi di Castelvecchio, Santo Stefano, Calascio, Castel Del Monte, Scanno, Cocullo e L’Aquila, che visitò insieme al padre.

Nel suo diario l’acuta viaggiatrice registrò ogni cosa, dai panorami mozzafiato all’abbigliamento delle donne, dai racconti alle tradizioni, comprese le tante superstizioni che sono all’origine di simboli e amuleti ancora oggi riprodotti come gioielli. Il viaggio di Estella è diventato il soggetto per un racconto, attraverso le immagini, di un Abruzzo che ancora vive con orgoglio le sue tradizioni.

Esistono rarissime copie cartacee di “Through the Apennines and the Lands of the Abruzzi: Landscape and Peasant Life“, l’edizione digitale in inglese è consultabile qui.

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Se mi segui su Instagram potrai trovare la mini guida creata per questo itinerario!

Per altre storie sulle Terre della Baronia e trekking someggiato leggi anche i consigli di viaggio di Roberto Rinaldi, il post di Rossella Tirimacco o sfoglia la gallery fotografica di Gianluca Salvitti.

See you soon in Abruzzo!

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