Il Montepulciano d’Abruzzo è da tutti riconosciuto come un grande vino rosso, dal gusto avvolgente, capace di regalare emozioni come nessun altro.
Da sempre ambasciatore dell’Abruzzo nel mondo, il Montepulciano ha ottenuto la denominazione DOC nel 1968: alla vista ha un colore rubino, pieno, spesso con riflessi porpora e violacei; il bouquet è intenso e complesso, con prevalenza di sentori fruttati; il gusto è strutturato, ricco e persistente. Un vino elegante e profondo, che non smette mai di stupire.
La caratteristica del Montepulciano è che può assumere molteplici forme: da giovane ha un’acidità marcata che può spaventare, eppure calore e acidità, se ben dosati, sono le fondamenta che gli permettono di invecchiare superbamente. Inoltre terreni differenti, condizioni climatiche, altitudini, tecniche di vinificazione lo rendono un vino intrigante. Le sue potenziali evoluzioni ne fanno il vino principe della regione.
Ho avuto la fortuna e l’onore di partecipare ad una degustazione verticale di Montepulciano “Caroso“, uno dei vini più prestigiosi della cantina Codice Citra: assaggiare diverse annate dal 1988 al 2017 mi ha permesso di capire meglio l’evoluzione di un vino che si rivela assolutamente dinamico e sorprendente ad ogni assaggio.
Codice Citra: vini, volti, valori
Codice Citra, fondata nel 1973, è la principale realtà produttiva vitivinicola d’Abruzzo: è una cooperativa di 2° livello e raggruppa al suo interno 9 cantine cooperative tutte ubicate nella provincia di Chieti, con circa 3000 famiglie di soci vignaioli. Il nome della cantina – Citra – deriva dalla denominazione di uno dei due principati in cui risultava suddiviso l’Abruzzo nelle carte geografiche del Regno dei Borbone e dello Stato Pontificio, prima del XVIII secolo. Il nome della cooperativa è quindi fortemente legata al territorio in cui sono ubicate le cantine associate e rimanda ad una antica sapienza vinicola, fortemente radicata nell’area chietina.

Caroso: un amore senza tempo
Il “Caroso” è uno dei vini di punta della cantina Codice Citra, un marchio storico e prestigioso tra i più amati dai consumatori. Il suo è un nome di fantasia fortemente legato alla tradizione vinicola locale, da qui il suo essere “caro” a tutti gli abruzzesi.
Caroso Montepulciano d’Abruzzo DOC nasce da uve di Montepulciano provenienti da vigneti di oltre 45 anni. Ubicata nella zona tra Vasto e Pollutri, l’area di produzione è adagiata tra mare e colline e gode di condizioni microclimatiche particolarmente favorevoli: il bilanciamento tra la brezza marina e i venti freddi della montagna favorisce infatti la crescita di ottime uve.
La vendemmia avviene verso fine ottobre, la produzione annuale di Caroso si attesta su 30.000/33.000 bottiglie. Le uve vengono raccolte quando raggiungono la piena maturazione e tradizionalmente vinificate mediante una lunga macerazione delle bucce a temperatura controllata. Il vino decanta in vasche d’acciaio e invecchia in botti di legno che ne esaltano le caratteristiche organolettiche. Il risultato è un vino rosso con leggeri riflessi violacei, dai sentori di frutti di bosco e amarena, aromi balsamici e note speziate. Il gusto è riccamente tannico con sentori di frutta rossa, spezie e liquirizia. Perfetto da abbinare con antipasti , salumi, formaggi stagionati, arrosti di carne, funghi e tartufi.
Una verticale memorabile
Degustare edizioni storiche di Caroso Montepulciano d’Abruzzo DOC è stato come fare un vero e proprio viaggio nel tempo, alla scoperta di profumi e sapori sempre diversi tra loro. La combinazione alchemica di condizioni climatiche, differenti di anno in anno, e la conseguente reazione delle viti e delle uve dà luogo ad un miracolo sempre unico e irripetibile, quello del Montepulciano d’Abruzzo!

ANNATA 1988: a fronte di una primavera e inizio estate particolarmente piovosi, il resto della stagione ha avuto un decorso mite. Il Caroso 1988 ha un colore fortemente aranciato, con note di tabacco, cuoio e legno.
ANNATE 1990-1991: due annate con estati molto calde e siccitose, scarsamente piovose, che hanno portato l’uva ad una maturazione precoce e con ridotta produttività. Il Caroso 1990-1991 è piuttosto alcolico e presenta un colore aranciato con trama più fitta.
ANNATE 1992-1993: due annate con periodi asciutti e caldi alternati da periodi freschi e piovosi anche durante l’estate. Le uve rosse hanno faticato ad arrivare a piena maturazione. Il Caroso 1992-1993 ha forti sentori minerali di liquirizia e spezie.
ANNATA 1995: siccitosa nella prima fase, le piogge successive e le conseguenti escursioni termiche hanno rallentato la maturazione delle uve. Il Caroso 1995 non mi ha entusiasmato.
ANNATA 1997: inverno mite e primavera piuttosto piovosa, estate calda con i mesi di agosto e settembre asciutti, hanno reso l’uva pienamente matura e ricca di polifenoli. Il Caroso 1997 è un ottimo vino, ben strutturato, con sentori balsamici e di vaniglia. Decisamente la mia annata preferita!
ANNATA 1999: annata assai piovosa, vendemmia rimandata diverse volte. Le abbondanti piogge di agosto e settembre hanno portato a uve meno ricche di struttura. Il Caroso 1999 è molto simile a quello del 1988.
ANNATA 2004: piogge intense a maggio, i successivi mesi sono stati asciutti ma con temperature contenute. Le viti hanno sofferto la carenza idrica e le uve sono maturate in modo lento ma armonico. Settembre asciutto e con sole, poche piogge e una buona escursione termica notturna hanno determinato una buona annata. Il Caroso 2004 ha un colore ambrato, sentori di frutta rossa e spezie, con persistenza di liquirizia.
ANNATA 2008: difficile ma nel complesso buona. L’inverno mite e la primavera piovosa con grandinate hanno messo a dura prova la salubrità delle uve. I mesi successivi sono stati asciutti e caldi , permettendo un forte recupero qualitativo. Il Caroso 2008 ha un colore rosso vivo, sanguigno, un gusto salmastro e fortemente tannico. Davvero notevole.
ANNATA 2013: la primavera è stata caratterizzata da copiose precipitazioni fino ai primi di giugno, con temperature notturne al di sotto della media del periodo e hanno provocato un rallentamento vegetativo. Il clima regolare dei mesi successivi e un’estate meno arida hanno favorito una maturazione graduale e ben distribuita. Il Caroso 2013 ha uno splendido colore rubino intenso e vivace, visivamente il migliore di tutti.
ANNATA 2015: estate straordinaria e vendemmia eccezionale per qualità e quantità. Il gran caldo ha rallentato lo sviluppo vegetativo che però è risultato particolarmente salubre. Il Caroso 2015 ha un intenso colore violaceo, il sentore è fortemente caratterizzato dalla mandorla,
La degustazione si è conclusa con l’assaggio di un Caroso 2017, non ancora sul mercato, ancora in pieno sviluppo. Un vino in itinere di cui attendiamo trepidanti le sorti.
Mi avete chiesto quali annate ho apprezzato di più, ecco la mia personalissima Caroso Top List:
- Medaglia d’Oro al Caroso Montepulciano d’Abruzzo DOC 1997
- Medaglia d’Argento al Caroso Montepulciano d’Abruzzo DOC 2008
- Medaglia di Bronzo al Caroso Montepulciano d’Abruzzo DOC 2013
Caroso Montepulciano d’Abruzzo DOC è il più premiato dei vini Codice Citra, è annoverato tra i migliori vini italiani ed ha ricevuto oltre 90 punti dai principali recensori di settore. Un vino che sa parlare al cuore, che regala sensazioni profonde e crea legami indissolubili attraverso un bicchiere. Acquistabile in cantina o direttamente online, ha una gradazione di 14° e va servito ad una temperatura di servizio di 16°/18°.

Ma la vera chicca della serata è stata poter ammirare un esemplare della primissima vendemmia del Caroso risalente al 1981! Davvero una bellissima emozione e il ricordo di aver partecipato ad un evento unico nel suo genere.
Cheers!

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